Percorso n°14

Info Utili:

Segnaletica: Sentieri n°18, 00, 19, 15, 191
Durata totale uscita: 9.5 ore
Dislivello totale in salita: 1951 metri
Periodo consigliato: Maggio-Ottobre

Come quel fiume c'ha proprio cammino / prima del Monte Viso 'nver levante, / da la sinistra costa d'Apennino, / che si chiama Acquacheta suso, avante / che si divalli giù nel basso letto, / e a Forlì di quel nome è vacante, / rimbomba là sovra San Benedetto / de l'Alpe per cadere ad una scesa / ove dovea per mille esser recetto; / così giù d'una ripa discoscesa, / trovammo risonar quell'acqua tinta, /si che 'n poc'ora avría l'orecchia offesa.
(Inferno, Canto XVI, 94/105)

 
Foto di gruppo alla fonte sulla strada dopo Villore

 

 


Sul "Crinale" g00g

 

 


Passaggio tra le felci sul Crinale g00g

 

 


Doccia sotto la cascata

 

 


Pediluvio rinfrescante

 

 


Foto di gruppo sotto la cascata del torrente Lavane

 

Si parte dal nostro solito ritrovo, in direzione Vicchio. Passato il paese ci dirigiamo verso la frazione di Villore; superate le ultime case di Villore la strada prende a salire it. n° g18g in modo deciso per farsi sterrata dopo circa 1 Km. La sterrata è in salita ma ben pedalabile, con il fondo in ottimo stato; Il percorso in salita si snoda fra querceti e castagneti, l'ultimo tratto più brullo offre belle vedute panoramiche, (da segnalare che oltrepassato di circa 3 Km il paese di Villore troviamo sul lato dx della strada una fonte che possiamo usare per rinfrescarci e bere).
Arrivati al pilastrino del passo di Campiglioni, ci dirigiamo a Dx, per raggiungere in breve il bivio per Campigno in località Porcellecchi, passando vicino ad un grande pannello ripetitore. Tralasciamo la strada che scende a Campigno  per proseguire sul sentiero che adesso si fa più stretto. Si sale una ripida radura fra prati, spingendo la bici a mano,   fino a raggiungere una bassa faggeta. Si incrocia sulla Dx il sentiero n°
16 che scende a Corella lo evitiamo deviando sulla sinistra per salire al Giogo di Corella.  
Il luogo è riconoscibile da un pilastrino segnavia che regola  un quadrivio di strade che scendono: a Dx verso Corella e a Sx  verso il M.Lavane. Poco sotto l'Itinerario n°12 per Corella troviamo una ricca sorgente. Salendo ancora un poco fra basse faggete si arriva ad un ampio taglio boschivo, effettuato per il passaggio del gasdotto algerino, poi il percorso devia decisamente verso Dx in salita per circa 300 metri; il sentiero g00g lo riprendiamo poco dopo in fondo alla discesa sulla SX, rientrando improvvisamente nel folto del bosco (attenzione ai segnavia). Se invece di piegare sulla Sx e rientrare nel bosco proseguiamo dritti, arriviamo alla cima del Monte Peschiena, deviazione consigliata per chi volesse godere di un ampio panorama circolare sul Mugello, la Val di Sieve e la Romagna. Continuando il sentiero di crinale con continui sali-scendi ci ritroviamo ad attraversare ancora una volta il gasdotto in una radura di felci e ginestre e la oltrepassiamo costeggiando il bosco. Si raggiunge il passo di Val Capriglia arrivando dal bosco sulla strada carrabile, riconoscibile anche dal grande casolare abbandonato di Centine che si scorge sul versante romagnolo. Qui dobbiamo attraversare la carrareccia, rientrando immediatamente sul sentiero segnato nel bosco (anche in questo punto occhio ai segnavia) che in breve ci porta in località Colla della Maestà (1031 slm), ampia sella panoramica, dove si incrocia la carrabile che porta al passo del muraglione. La segnaletica in questo punto è abbondante e chiara e si seguono le indicazione per la cascata dell'acqua cheta, l'itinerario Cai n. g19g.  
Si prosegue lungo il versante romagnolo per circa 2 Km , ammirando i bellissimi panorami, specialmente verso Nord, fino a raggiungere loc. Crocione (979 Slm). Sulla Dx una stradella porta al caratteristico Eremo,  consigliabile come deviazione al nostro percorso per chi volesse visitare questo luogo ameno.

 

Km Totali

Km Parz

Slm

dsl  %

Media

Tmp Parz

Tmp  Totale

Borgo S.L.

0

0

193

0

0

0.00.00

0

Vicchio

8

8

203

0.13

26.00

0.18.28

0.18.28

Villore

16

8

360

1.96

18.00

0.26.40

0.45.08

Porcellecchi

24

8

998

7.98

9.00

0.53.20

1.38.28

Bivio Campigno

25

1

990

-0.80

6.00

0.10.00

1.48.28

Giogo Corella

26

1

1121

13.10

9.00

0.06.40

1.55.08

M.Peschiena

26.4

0.4

1198

19.25

9.00

0.02.40

1.57.48

Colla Maestà

31

4.6

1031

-3.63

11.00

0.25.05

2.22.53

Romiti

36

5

720

-6.22

18.00

0.16.40

2.39.33

Cascata

37.5

1.5

678

-2.80

15.00

0.06.00

2.45.33

S.Benedetto

43.5

6

495

-3.05

12.00

0.30.00

3.15.33

Muraglione

53

9.5

903

4.29

13.00

0.43.51

3.59.24

S.Godenzo

61

8

398

-6.31

30.00

0.16.00

4.15.24

Dicomano

73

12

164

-1.95

30.00

0.24.00

4.39.24

Vicchio

81

8

178

0.18

28.00

0.17.09

4.56.32

Borgo S.L.

89

8

193

0.19

26.00

0.18.28

5.15.00

Il santuario di S.Maria dell'Eremo si affaccia, in posizione panoramica, su un bel prato, verso le valli romagnole. Di questa costruzione se ne hanno notizie risalenti già al 1021 d.c.
Ritornati sulla nostra strada si prosegue fino ad oltrepassare una sbarra dove la carrareccia scende fra solitari querceti intervallati da pascoli girando intorno alla cima del monte Sinaia. Si lascia alla nostra Dx l it.
g
19g per scendere con ampi tornanti verso il torrente Acqua Cheta. Si evitano alcune deviazioni verso Dx che ci porterebbero al casolare  C.Vallone, per proseguire nel bosco lungo una mulattiera che guadando ripetutamente (10/11 volte) il torrente e alcuni affluenti minori ci porta in località "i Romiti". Il luogo è situato immediatamente sopra il tuffo della cascata ed è caratterizzato da ampi prati. Sul poggetto a Sx sopra il prato ci sono i ruderi del romitorio Vallombrosano che dà il nome al posto. L' edificio sacro fu eretto nel XI secolo; qui è d'obbligo una lunga sosta per ammirare da più punti la cascata e tutto l'ambiente che offre un habitat naturalistico unico e straordinario. Si riparte  seguendo l'itinerario g191g che costeggia il torrente in suggestivi sali/scendi - "anche dalla bici" -  offrendo a più riprese la vista della cascata, ora anche dal basso verso l'alto mostrando tutta la sua imponenza. Lungo l'itinerario verso San Benedetto si possono ammirare una cascata minore ma egualmente bella del torrente Lavane, il Mulino dei Romiti e tutta la valle dell'acqua cheta e non è difficile capire perché questi luoghi ispirarono a Dante alcuni versi della divina commedia. Una volta giunti a San Benedetto in Alpe ci immettiamo sulla statale forlivese per salire il passo del Muraglione dando fondo a tutte le energie rimaste, per scendere poi; attraversando San Godendo,   a Dicomano e successivamente a Vicchio. Facciamo ritorno a Borgo san Lorenzo, per fare una bella doccia e rivedere col pensiero le bellezze della  natura e apprezzare la fortuna di poter vivere questi momenti.


Dante, nella sua discesa nell'Inferno,  arriva sull'orlo del settimo cerchio, separato dall'ottavo da un grande salto roccioso da cui scende, formando una rumorosa cascata, il Flegetonte, uno dei fiumi infernali. Per rendere più chiara l'immagine che a lui si presenta il poeta ricorre ad una similitudine, paragonando il salto e il rumore delle cascate del Flegetonte a quelle dell'Acquacheta, importante corso d'acqua romagnolo affluente del Fiume Montone. Infatti il torrente, che nasce sull'Appennino nei pressi del Monte Lavane, poco prima di passare per S.Benedetto in Alpe precipita in modo spettacolare da un alto salto di arenaria (alta 70 m. larga 30m.) , dividendosi in mille, rumorosi rivoli. Oggi la cascata, così cara al Sommo Poeta, è inserita nel parco nazionale di cui rappresenta uno degli elementi naturali più celebri e grandiosi.Qui l'erosione idrica, inoltre, mette spesso in luce i potenti strati di arenaria che costituiscono l'ossatura dell'Appennino Romagnolo, creando scalinate naturali o spettacolari salti di roccia su cui saltellano o precipitano i torrenti. Il percorso proposto è sicuramente uno dei meno noti della zona, e consente di accedere alle cascate dell'Acquacheta dall'alto (il sentiero più frequentato, invece, porta a vedere il salto dal basso), per portarsi subito, quindi, sull'orlo del "settimo cerchio".  

B.D. & A.S.

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