Percorso n°08

Info Utili:

Luogo di partenza:Borgo San Lorenzo (Fi)
Luogo di arrivo:
Borgo San Lorenzo (Fi)
Durata totale uscita: 5.5 ore
Fontane: Loc. Settefonti e a Boccadirio
Dislivello totale in salita: 1436 m
Periodo consigliato: Maggio-Ottobre

Caratteristiche:
La parte più bella del percorso è da Dogana fino al passo del Tavianella a 1003m slm, interamente sterrato e quasi tutto immerso nel fresco delle abetie. Ultimi 2 Km di questo tratto caratterizzato da fondo molto fangoso con acqua ristagnante in mezzo alla strada. Discesa su strada stretta ed asfaltata fino al Santuario.


Il Santuario


Passaggio difficile...ma non per il capitano!


Passaggio........sul percorso.


Riparazione d'emergenza...catena rotta.


Gruppo d'avanti al Santuario.


Sosta nel piazzale del Santuario.

Itinerario:

Partenza da Borgo S. Lorenzo, strada asfaltata fino a Barberino di Mugello, da qui si prosegue per la statale che porta alla Futa, si devia dopo circa 2Km (Segnaletica Mangona) per poi proseguire in direzione Dogana, la strada è asfaltata ma praticamente priva di traffico. Inizia la salita fino alla fattoria della Dogana, da qui si prosegue in strada sterrata e dopo poco si arriva ad un bivio, a dx porta al monte Citerna e quindi alla Futa, a SX, la strada che ci interessa, porta dopo circa 700 m a Settefonti, dove possiamo fare una prima pausa e dissetarci alla rigogliosa sorgente. Si riparte in salita per circa 2 Km, ci lasciamo il cascinale diroccato di Rifiletti sulla Sx e arrivati al bivio di Vignale proseguiamo a Sx, la strada a Dx ci porterebbe al passo Citerna. Dopo circa 1Km si raggiunge il cascinale abbandonato del Tronale, qui entriamo in una folta e spettacolare abetia in cui spesso il fondo stradale è paludoso per circa 1Km fino a costringerci a prendere la bici in spalla.  Arrivati alla strada asfaltata del passo Tavianella, prendiamo verso Dx, e da cui possiamo scendere al Santuario sia con la strada principale sia con un sentiero che taglia i tornanti imboccandolo cento metri più in basso dell'innesto in prossimità di un tabernacolo sempre tenendo la nostra destra, in breve si raggiunge la nostra meta.                                          


Borgo S.Lorenzo - Bocca di Rio

 

 

KM totali

KM parziali

ALTITUDINE

PENDENZE

Media

tempo

PARTENZA

Borgo San Lorenzo

0

0

193

0,00

 

 

7.00

Barberino

16

18

260

0,37

25,00

0.43.12

Adiacente al Santuario trovate la "Locanda del pellegrino" con servizio bar e ristorante.

Dogana

27

11

650

3,55

13,00

0.50.46

Bivio Vignale

30,5

3,5

890

6,86

7,00

0.30.00

Tavianella

33,5

3

1069

5,97

7,00

0.25.43

Santuario

37

3,5

719

-10,00

30,00

0.07.00

Roncobilaccio

39

2

580

-6,95

30,00

0.04.00

S.Giacomo

43

4

736

3,90

12,00

0.20.00

Futa

47,5

4,5

903

3,71

12,00

0.22.30

 

Bsl

75,5

28

200

-2,51

30,00

0.56.00

 

 

 

 

 

 

 

 

ARRIVO

 

75,5

 

 

 

17,48

4.19.11

12.30

 

L' ambiente:

Il territorio che comprende il luogo denominato Boccadirio, fin dai tempi più remoti fa parte di un vasto comprensorio montano, legato a ricordi religiosi, non solo del cristianesimo, ma del paganesimo sia romano che etrusco. A questo ci portano ancor oggi molti nomi di paesi e di località montane (Monte Adone e Monte Venere). Zona quindi d'intensa religiosità. La natura di questi luoghi, con il loro fascino inconfondibile, era particolarmente adatta alle deviazioni dell'anima. Inoltre questi luoghi sono stati sempre importanti, più di quanto potrebbe sembrare a noi oggi, perché da qui passavano le vie più impegnative che collegavano il Sud e il Nord della penisola italica. Basti ricordare il vicinissimo passo della Futa. C'erano poi anche altre vie mulattiere o semplici sentieri. Una di queste passava appunto dalla località di Roncobilaccio, risaliva la conca di Boccadirio e più su al monte Tavaniella, per ridiscendere poi a Montepiano, fino a sfociare in piena Toscana. Da ciò si può facilmente comprendere come queste zone siano state relativamente popolate, se non altro, come luoghi strategici di aiuto e di difesa per coloro che dovevano passare dall' uno all'altro versante dell'Appennino. Questi luoghi, per la suggestività dei paesaggi, per i verdi silenzi che impreziosivano ogni vallata di immediata bellezza, erano angoli di alta contemplazione.

 

B.D.

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