Percorso n°33

Galiga - Aceraia

Info Utili:

Luogo di partenza: Borgo S. Lorenzo(Fi), quota 193 m. slm.
Luogo di max. altezza: Vetta Cerchiai 845 m. slm.
Luogo di arrivo:
Borgo S. Lorenzo(Fi), quota 193 m. slm.
Durata totale uscita:
4 ore
Segnaletica: sent. 07, sent. 00
Fonti: N.R.
Dislivello totale in salita: 856 m. slm.
Periodo consigliato: Tutto l'anno, escluso con neve o ghiaccio.

Caratteristiche:
Percorso con 60% di asfalto e 40% di sterrato. Il percorso taglia Monte Giovi da sud a Nord. Si possono ammirare bellissimi scorci panoramici attraversando il tipico paesaggio Toscano della zona.

I dati si riferiscono nell'ordine: Salita, pianura, discesa (la parte di sx si riferisce al tempo e la parte di dx ai Km).


Si parte da Borgo S. Lorenzo in direzione Vicchio, al bivio svoltiamo a dx per Sagginale attraversando prima l’abitato di Rabatta. Da Sagginale proseguiamo sulla strada a sud della Sieve fino a Dicomano, da qui percorriamo la strada SS67 fino all’interno dell’abitato di Rufina. Svoltiamo a dx all’incrocio per Montebonello, oltrepassiamo il ponte sulla Sieve e svoltiamo a Sx per Monterifrassine, percorriamo la strada asfaltata parallela alla Sieve poi in prossimità della fattoria del Casellino imbocchimo la deviazione per Vetrice, dopo un centinaio di metri in prossimità di una casa lasciamo la salita su asfalto e prendiamo a sx un strada sterrata che dopo poco si impenna e ci conduce a Vallebona, si prosegue fino ad incontrare la strada asfaltata che proviene da Grignano, la imbocchimo verso dx e da li a poco arriviamo a Monterifrassine m 368.
Si segue la strada asfaltata in direzione Nord dopo un paio di chilometri prendiamo la deviazione a dx per Galiga, attraversando Tigliano e proseguendo sempre su asfalto per i tornanti con notevole pendenza (20%) che a breve portano a le Colline. Si scende poi a Galiga, da qui si abbandona la strada asfaltata e si sale verso la chiesa, (sentiero
g7g) si costeggia il cimitero e si sale per i calanchi di galestro che presentano notevole pendenza e scarsa aderenza in caso di bagnato, costringono a mettere il piede a terra per poi riprendere la pedalata giunti in cima all'asperità, si percorre la strada campestre che porta alla Croce di Aceraia, m 648 [incrocio col sentiero n. 6]. Arriavati al Quadrivio prendiamo a Sx in salita (si tratta di una variante più tecnica del tratto a dritto che invece noi tralasciamo), Percorso questo tratto di circa 1 Km ci immettiamo sul sentiero g00g da dove svoltiamo a Dx fino a raggiungere dopo un centinaio di metri il quadrivio del Cerro. Imbocchiamo la strada sterrata a Sx che dopo una discesa di circa 1 Km e una breve ma scivolosa salita ci porterà nei pressi della vetta del Cerchiai.
Dopo un breve tratto in discesa si arriva all’Agriturismo “Colle Fertile”. Proseguiamo  su strada bianca con una bella discesa mozzafiato, incrociamo la strada asfaltata svoltando a sx per Arliano.
Prima dell’abitato prendiamo il bivio a dx, direzione S.Cresci, ma dopo circa 100m dopo la curva dietro alla casa prendiamo la sterrata sulla dx che ci condurrà in discesa attraverso gli “Interrati” fino ad incrociare la strada provinciale nei pressi di S. Quirico. Svoltiamo a sx, attraversiamo il ponte sulla Sieve in località Sagginale e da qui transitiamo per Rabatta fino a tornare a Borgo San Lorenzo.

Ingrandisci ---->>

Ambiente e storia del luogo:  

La Chiesa di S. lorenzo a Galiga : Attestata fin dal 1113 la chiesa occupa l'area dell'antico castello di Galiga. Ebbero possessi presso la chiesa di Galiga i Conti Guidi fino dal 960, i Monaci di S. Miniato al Monte e i Presuli fiorentini. L'odierna parrocchia risulta formata dalla chiesa dedicata al martire Lorenzo, dalla rettoria di Monte Aceraia e dal territorio appartenente a S. Bartolomeo a Montalto. La chiesa, rovinata nel 1337 e ricostruita in quell'anno, fu nel corso dei tempi spesso rifatta. Negli ultimi anni dello scorso secolo don G. Focacci l'abbellì di un rosone sulla facciata, mentre don A. Gori la ingrandì e restaurò completamente.

Il Castello di Galiga : Oggi soltanto la chiesa di San Lorenzo – che diede nome ad uno dei popoli della Lega di Monteloro – rimane presso l’area occupata dall’antico castello, su un risalto nelle pendici orientali del Poggio Cerrone, ad un’altitudine di circa 500m. La più antica menzione di una terra de Galiga si rileva da un diploma dell’anno 960 con il quale i sovrani Berengario II ed Adalberto suo figlio, stando in Ravenna, donarono ad un tal Guido loro fedele un complesso di beni appartenenti al fisco regio e situati per lo più lungo il corso del torrente Argomena, tra il fossato di Farneto e la terra di Galiga. E’ assai probabile che quel Guido fosse un remoto progenitore dell’omonima famiglia insignita più tardi del titolo di conti palatini. Con il nome di castello e relativa corte, Galiga compare poi in due atti del 1113 e 1118 con i quali due fratelli assegnarono al monastero di San Miniato al Monte di Firenze vari appezzamenti di terra posti sul versante meridionale del Monte Giovi, una zona nella quale dagli inizi del secolo i monaci benedettini avevano notevoli interessi di natura patrimoniale e signorile, facenti capo al castello di Montalto. Corte e castello erano peraltro infeudati ai Guidi come risulta dai diplomi imperiali del 1164, 1191 e 1220. Dal 1227 passarono sotto il dominio della curia vescovile di Firenze insieme al castello di Monte Croce.

A.S.

Home Sch. gruppo Eventi Itinerari Contatti