Percorso n°12



 

 


Foto di gruppo sul "pratone" di Monte Gennaro 670 s.l.m.

 

Itinerario:

Si parte come sempre da Borgo S. Lorenzo, attraversiamo il "Ponte di sieve" in direzione Firenze, dopo qualche chilometro prendiamo a destra per San Piero a Sieve, in prossimità del paese continuiamo a sx e attraversiamo il nuovo tunnel stradale che ci porta al bivio di Novoli, continuiamo per la statale verso Firenze, dopo Tagliaferro svoltiamo a dx per il Carlone, la strada è in leggera salita con un primo tratto in asfalto, poi sterrato compatto, tralasciamo le varie deviazioni e continuiamo sempre dritti, la strada si restringe diventando una carrareccia sassosa, guadiamo il piccolo fiume e dopo un breve strappo in salita da fare a piedi ci troviamo in uno spiazzo denominato "Il Quercetino"con un quadrivio.
Ignoriamo la strada a dx per le Croci di Calenzano e la strada dritta per Legri, prendiamo la strada a sx che dopo un sali e scendi ci porta fino alle case di Fisciano, prendiamo il sentiero a sx subito dopo le case, il tratto è in salita e con fondo sassoso e particolarmente scivoloso in condizioni umide.
Questo breve tratto ci porta all'imbocco di un immenso pratone che noi attraversiamo fino a raggiungere una strada bianca che noi imbocchiamo sulla sx, la strada dopo un breve tratto pianeggiante si inerpica su una ripida salita  in cima alla quale prendiamo la strada a dx, che prosegue in salita su ampi lastroni di sasso fino a Poggio Dantoro, da qui il sentiero sale fino a Monte Gennaro alternando il fondo con tratti in terra compatta a tratti sassosi e ampie lastre scivolose.

Scheda

Km parziali

Km Totali

Slm

dsl  %

Media

Tempi Parziali

Tempo  Totale

Borgo S.Lorenzo

0

 

193

 

25.00

0.00.00

0

Bivio Carlone

13.7

13.7

255

0.45

25.00

0.32.53

0.32.53

Quercetino

4.85

18.55

470

4.43

12.00

0.24.15

0.57.08

Fisciano

1

19.55

436

-3.40

17.00

0.03.32

1.00.40

Poggio Dantoro

1

20.55

478

4.20

10.00

0.06.00

1.06.40

M.Gennaro

2.1

22.65

670

9.14

9.00

0.14.00

1.20.40

Poggio Scarabone

2

24.65

614

-2.80

13.00

0.09.14

1.29.53

Bivio Cerreto

1

25.65

562

-5.20

13.00

0.04.37

1.34.30

Cerreto Maggio

1.25

26.9

431

-10.48

18.00

0.04.10

1.38.40

Bivio Paterno

1.45

28.35

332

-6.83

20.00

0.04.21

1.43.01

Bivio Bolognese

2.2

30.55

294

-1.73

25.00

0.05.17

1.48.18

Borgo S.Lorenzo

17

47.55

193

-0.59

25.00

0.40.48

2.29.06

Arrivati in cima al monte Gennaro si aprono ampi prati, da qui si può godere di un ottimo panorama che spazia da Monte Morello e si apre nella vallata di calenzano e Sesto Fiorentino.
Continuando il nostro percorso si scende il grande pratone, costeggiando a sx il bosco, il sentiero continua con una serie si sali e scendi abbastanza tecnici fino ad arrivare a Poggio Scarabone, il sentiero continua attraverso la vegetazione, tralasciamo tutte deviazioni laterali e seguiamo le indicazioni per "Cerreto Maggio".
Si tralasciano a dx le indicazioni per Legri e si mantiene la sx fino ad arrivare al caseggiato accanto al quale è situata la Chiesa di Cerreto Maggio.
Da qui si prosegue in discesa su un'ampia strada bianca fino ad arrivare a Paterno, si svolta a sx e si prosegue fino ad incrociare la strada Provinciale con il bivio sulla Bolognese, da qui, dopo aver attraversato Vaglia si prosegue tutto di un fiato fino a Borgo S.L.

L'ambiente e la storia:

Monte Morello è considerato il polmone verde dell'area fiorentina ma fino al secolo scorso si presentava come un enorme massa brulla ed erosa dai continui tagli di bosco effettuati per oltre seicento anni. Il continuo disboscamento  portò ad una situazione di degrado ambientale che già nel sedicesimo secolo  preoccupava le comunità della zona. Ma per un intervento efficace si deve attendere i Lorena, che con l'editto leopoldino del 1784 si inviatavano i monaci di Camaldoli, Montesenario e Vallombrosa ad acquistare appezzamenti negli appennini e a provvedere al rimboschimento degli stessi. Gli stessi Loreno poi, crearono una vasta bandita di caccia che dalle cascine arrivava a Monte Morello e Pratolino.
L'attuale aspetto di Monte Morello, con i sui boschi di pino, querce cipressi e abeti bianche sono originate dai rimboschimenti effettuati tra il 1909 ed il 1970.

Cerreto Maggio (da "maggiore") è il luogo che ha dato origine alla famiglia Cerretani (da cui ha preso il nome l'omonima via di Firenze). Vi si trovava anticamente un fortilizio di cui oggi non rimane che la torre, riadattata ad uso di campanile. Una lapide settecentesca posta all'interno della chiesa di Sant'Andrea a Cerreto Maggio ne attribuisce la fondazione ai Cerretani nell'anno 1270. Sulla collina di fronte, in località Morlione, si trovava un altro castello dai cui resti furono ricavate alcune coloniche (in una di queste, piuttosto slanciata, si ravvisa la base di un torrione). Il nome stesso (probabilmente da "Muraglione") ricorda l'antico edificio.
Durante l'ultima guerra la zona di Paterno, Morlione e Cerreto Maggio divennero punti di incontro dei partigiani e di aiuto per gli inglesi. Nella prima decade d'Aprile del 1944 venne perpetrato un eccidio da parte delle truppe tedesche in cui persero la vita sette uomini che avevano sostenuto in modi diversi la lotta partigiana. Nel 50° anniversario è stato eretto a Cerreto Maggio un monumento a perenne ricordo dei caduti.Ogni anno per il lunedì dell'angelo, viene celebrata una messa di suffragio.

Alcuni anni fà nella località di Cerreto Maggio sono state girate alcune scene del film televisivo "Don Lorenzo Milani - Il priore di Barbiana" interpretato da Castellitto.

S.A.

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