Info
Utili:
Durata totale uscita:
3,00 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 1
Fontane:
Loc. Bivigliano, strada
Tassaia-Polcanto
Dislivello totale in salita: 750
m
Periodo consigliato: Tutto
L'anno |
Il Santuario
La dura "erta" in vista del
Santuario
Sentiero immerso nel bosco di abeti
Foto di gruppo nel piazzale antistante il
Santuario
Ritorno: breve tratto da fare a piedi,
causa discesa pericolosa.
|
|
Itinerario:
Per
arrivare al convento di Montesenario partendo da Borgo san Lorenzo
abbiamo varie scelte e tutti i percorsi offrono suggestivi ambienti da
ammirare. Noi abbiamo scelto un percorso non facilissimo, ma crediamo il
più spettacolare e vario nei suoi aspetti paesaggistici e storici.
|
Km
parziali
|
Km
Totali
|
Slm
|
dsl
%
|
Media
|
Tempi
Parziali
|
Tempo
Totale
|
Borgo
S.Lorenzo
|
0
|
|
193
|
|
25,00
|
0.00.00
|
0
|
San
Piero
|
8,5
|
8,5
|
260
|
0
|
23,00
|
0.22.10
|
0.22.10
|
Tagliaferro
|
3,4
|
11,9
|
263
|
0,09
|
25,00
|
0.08.10
|
0.30.20
|
Pinziberti
|
2
|
13,9
|
469
|
10,30
|
9,00
|
0.13.20
|
0.43.40
|
Pietramensola
|
3
|
16,9
|
467
|
-0,07
|
10,00
|
0.18.00
|
1.01.40
|
Bivio
Tassaia
|
1,5
|
18,4
|
528
|
4,07
|
9,00
|
0.10.00
|
1.11.40
|
Bivigliano
|
2
|
20,4
|
585
|
2,85
|
13,00
|
0.09.14
|
1.20.54
|
Montesenario
|
4,3
|
24,7
|
815
|
5,35
|
13,00
|
0.19.51
|
1.40.45
|
Croce
di Melago
|
2,3
|
27
|
687
|
4,43
|
14,00
|
0.09.51
|
1.50.36
|
Badia
Buonsollazzo
|
1,4
|
28,4
|
541
|
-10,43
|
14,00
|
0.06.00
|
1.56.36
|
Rist.
Lake
Forest
|
3,5
|
31,9
|
503
|
-1,09
|
14,00
|
0.15.00
|
2.11.36
|
Cini
|
2,5
|
34,4
|
265
|
-9,52
|
24,00
|
0.06.15
|
2.17.51
|
Faltona
|
3
|
37,4
|
212
|
-1,77
|
24,00
|
0.07.30
|
2.25.21
|
Borgo
S.Lorenzo
|
5
|
42,4
|
193
|
-0,38
|
24,00
|
0.12.30
|
2.37.51
|
Si
parte sempre dal V.le Kennedy di Borgo San Lorenzo, in direzione San
Piero a Sieve per la strada provinciale Arrivati al bivio di Novoli
proseguiamo in direzione Firenze fino a località Tagliaferro, (il piccolo gruppo di case è riconoscibile sulla
Sx della strada provinciale per le abitazioni di colore rosso) deviamo
dalla strada principale per
imboccare una sterrata ben individuabile delimitata da un cancello verde
sempre aperto.
La strada non tarda a salire, ed arrivati ad una prima casa, proseguiamo
ancora in salita sulla dx. Ora la pendenza è meno impegnativa, ma
…… per poco, perché la strada riprende decisamente a salire fino ad
arrivare al casolare di Pinziberti,
riconoscibile dal fatto che ci fermiamo a rifiatare. Il percorso, sempre
molto panoramico, ora ci permette di apprezzare il paesaggio snodandosi
in gradevoli sali-scendi, fino ad arrivare ad un altro casolare, "Pietramensola".
A questo punto proseguiamo a Sx per affrontare uno "strappo"
breve ma ripido, che ci porta a ricongiungerci con un'altra strada
sterrata.
In cima alla salita ci dirigiamo a Sx per circa 2 Km su strada sterrata
ancora in leggero sali-scendi, fino ad arrivare alla strada asfaltata.
Entrando sulla strada asfaltata proseguiamo dritti e dopo poche decine
di metri svoltiamo a sx fino ad arrivare al paese di Bivigliano.
Si prosegue e ci facciamo guidare dai cartelli stradali per Montesenario.
2 Km dopo Bivigliano si giunge ad un altro bivio: svoltando verso Sx la
strada porta senza indugi al convento, ma noi prendiamo la sterrata che
s'intravede sulla Dx con un'indicazione per "La
Ghiacciaia".Si passa davanti alla caratteristica costruzione
a forma di grande trullo scavata
nell'interno fino a 15 metri sottoterra che serviva un tempo, una volta
riempita d'acqua nel periodo invernale, per la produzione di ghiaccio
per i bisogni dei cittadini di Firenze.
Qualche
centinaio di metri più avanti ci troviamo di fronte ad un bivio: a Dx
la strada ampia dal fondo ben tenuto scende leggermente, a Sx la strada
si presenta dal fondo piuttosto dissestato e sale con un'interessante
pendenza; la nostra è quella di Dx. Adesso siamo nel pieno del folto
del bosco di Montesenario, si sale costantemente fino ad arrivare al
Convento; tutte le deviazioni che troviamo, finita la salita, sono
adatte per raggiungere la meta. Noi consigliamo di arrivare al convento
passando dalle grotte dei santi: vi si accede prendendo un sentiero
sulla Dx riconoscibile da una croce piantata su di una roccia.
Il luogo si presta al silenzio e alla preghiera e comunque anche i più
insensibili al richiamo religioso avvertiranno
il bisogno di un rispetto particolare a questo luogo.
Una visita alla Chiesa, un "gemmino" (liquore caratteristico
dei Frati di Montesenario) al posto di ristoro, una sosta alla terrazza
panoramica sul Mugello e poi possiamo ripartire scendendo lungo il viale
principale. Arrivati in fondo al viale oltrepassiamo, girando sulla
destra, il cancello che chiude l'accesso della stradella che porta ai
ripetitori TV, luogo che si può riconoscere anche dal tabernacolo
dedicato alla Madonna, che ricorda la vocazione dei frati appunto
chiamati "Servi di Maria".
Si entra in un bel sentiero completamente immersi nel bosco, si
tralascia la strada a Dx che porta ai ripetitori, e proseguiamo sulla Sx
nel sentiero più stretto. Percorsi, circa 2,5 Km dal convento, ci
troveremo a località Croce di Melago, riconoscibile da uno spiazzo con una
croce e un crocevia di sentieri; tralasciamo il sentiero n.20 alla
nostra Sx che ci porterebbe di nuovo verso Bivigliano, il sentiero alla
nostra Dx che è una valida alternativa al nostro percorso e ci
condurrebbe in località Tassaia, e consigliamo di scendere il sentiero
di centro fino a raggiungere la strada asfaltata vicino alla Badia del
Buonsollazzo. Raggiunta la strada asfaltata svoltiamo a Dx; poche
centinaia di metri e sulla nostra Sx possiamo distinguere il grandioso
complesso della Badia, fondata dai monaci Camaldolesi, ma ormai
abbandonata e destinata alla rovina.
Continuiamo a pedalare per circa 3,5 Km per la strada asfaltata poco
trafficata, sempre avvolti da boschi di castagno, con gradevoli scorci
panoramici sul Mugello fino ad arrivare al ristorante Lake Forest.
Arrivati al locale, anziché proseguire per la strada principale
svoltiamo a Sx e ci buttiamo nella discesa sterrata che in breve ci
porterà sulla strada provinciale in località i Cini; giriamo a Sx e
via fino a Borgo San Lorenzo.
La storia e l'ambiente:
Dal
giogo del monte si offre alla vista un incanto. Tra il verde cupo degli
abeti e l'aria imbalsamata dai profumi resinosi si scorge come in un
chiostro tutta la corona appenninica: ad Ovest le vette del Corno alle
Scale, la punta del Cimone e monte Rondinaio, proseguendo con lo sguardo
come in parata tutte le vette del Mugello, il Gazzarro, Faggio
all'Ombrellino, CastelGuerrino, tutta la Giogana, Poggio al Tiglio, Giogo
di Corella, il Falterona, nelle giornate limpide a Sud si possono
distinguere le Torri di San Gimignano e il Monte Amiata. Sulla terrazza
panoramica una rosa dei venti con le
indicazioni geografiche ci aiuta nell'orientamento.
Una vecchia carta, datata 1141, racconta che un certo nobile, Giuliano da
Bivigliano, probabilmente della famiglia Ubaldini, donò questi boschi al
Vescovo di Firenze e quivi si trovava anche una piccola rocca ridotta ad
un cumulo di rovine.
Nel Maggio del 1234, sette nobili giovani fiorentini, salirono le rupe del
monte e trovate delle grotte, le adattarono, sistemarono un altare e presero a frequentare questi luoghi in eremitaggio,
ritirandosi nel silenzio e nella preghiera. Per un lungo periodo fecero la
spola fra queste grotte, che ancora oggi possiamo visitare, e l'oratorio
che si trovava in città (oggi chiesa di S.S.Annunziata). Per il loro
fervore nell'onorare la Vergine ormai tutti in Firenze al loro passaggio
li additavano come i "Servi di Maria". Il Vescovo incuriosito
dalla loro scelta di vita, alla vigilia dell'Ascensione si recò in visita
alle grotte. Quel giorno il vescovo, ebbe la visione della Madonna che gli
parlò. Nel 1241 la vetta del monte allora chiamato Asinario fu donata dal
Vescovo Ardingo ai sette Fondatori dell'Ordine dei Servi di Maria.
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