Percorso n°24

Info Utili:

Luogo di partenza:Borgo San Lorenzo (Fi)
Luogo di arrivo:
Bologna
Durata totale uscita:
9 ore
Segnaletica: Sentieri CAI 019, Dal passo della Futa a Badolo è tutto segnato con due Palle Gialle
Fontane: Le Banditacce, tra Piana degli ossi e La Faggeta
Dislivello totale in salita: 2100 m
Periodo consigliato: Da Aprile a Ottobre, preferendo però periodi asciutti ed escludendo il gran caldo.

Caratteristiche:
Il percorso è molto vario, ricco di bellissimi panorami e di testimonianze storico-archeologiche, il fondo è per oltre il 60% su sterrato, alterna tratti molto tecnici in single trek a tratti più scorrevoli, molti "mangia e bevi", alcune salite impegnative.




Passo della Futa, imbocco della strada Romana (sentiero 019)


Tratto di strada romana 


Sentiero nel bosco


Piana degli ossi, resti di una fornace per la cottura della calce


Passaggio tra i prati


Madonna dei Fornelli,momento di "orientamento"


Monte Galletto, generatori eolici


Bologna: Gruppo in piazza Maggiore


Borgo S. Lorenzo: ritorno in Pulman


Dal Mugello a Bologna, quest’itinerario è entrato a far parte del nostro bagaglio di curiosità. Vogliamo provare a raggiungere la nostra meta seguendo il percorso della Via degli Dei e dell’antica Strada Romana “Flaminia Minor”.
Scegliamo di partire da Borgo San Lorenzo e raggiungere il crinale dell’Appennino sulla “Futa” percorrendo la strada della Dogana, il percorso originario ci obbligherebbe il passaggio dall’Osteria Bruciata.
Da Borgo S.L. ci dirigiamo in direzione Barberino di M.llo, arrivati al paese si prende la circonvalazione in direzione Bologna, usciti dall’abitato sulla Sx si seguono i cartelli Mangona e successivamente Mangona fino ad arrivare  alla fattoria dela Dogana. Da qui si prosegue per la strada sterrata fino a superare la cabina dell’Enel, poi si prende la deviazione a Sx e si sale fino al crocevia del passo Citerna.

Poco oltre il monumentale cimitero dei soldati tedeschi, caduti durante la seconda guerra mondiale, imbocchiamo sulla destra il sentiero g019g ed entriamo nel folto del bosco. La strada si fa “tecnica”. Si sale seguendo la segnaletica Cai oppure quella caratteristica della Via degli Dei (due palle gialle). Si possono seguire anche, per questo tratto, dei cartelli che indicano gli scavi archeologici della strada romana. Dopo circa un paio di Km iniziano degli affioramenti di brevi tratti di strada romana. La vetta di monte Poggiaccio si raggiunge dopo aver trascorso circa 3,7 Km dalla strada asfaltata. Si scende leggermente per circa 700 metri fino a raggiungere una radura di ginestre, “Le Banditacce”, sulla destra un indicazione segnala a circa 50 metri una fonte.

 

KM totali

KM parz.

Slm

Dsl %

Media

Tmp parziale

Tmp Totale

Borgo San Lorenzo

0

0

193

0.00

 

 

 

S.Piero

5.0

5

211

0.36

24.00

0.12.30

0.12.30

Bilancino

10.0

5

223

0.24

24.00

0.12.30

0.25.00

Barberino

16.0

6

342

1.98

10.00

0.36.00

1.01.00

Dogana

27.0

11.0

522

1.64

10.00

1.06.00

2.07.00

Citerna

34.0

7.00

700

2.54

10.00

0.42.00

2.49.00

Futa

35.3

1.27

903

15.98

10.00

0.07.37

2.56.37

bivio traversa

36.4

1.1

970

6.09

7.00

0.09.26

3.06.03

Bivio Poggiaccio

39.0

2.6

1150

6.92

7.00

0.22.17

3.28.20

Le Banditacce

39.7

0.7

1202

7.43

7.00

0.06.00

3.34.20

incrocio Passeggere

40.7

1

1010

-19.20

12.00

0.05.00

3.39.20

Piana degli ossi

41.5

0.8

1045

4.38

12.00

0.04.00

3.43.20

La Faggeta

43.1

1.6

1097

3.25

12.00

0.08.00

3.51.20

asfalto

44.2

1.1

1110

1.18

12.00

0.05.30

3.56.50

Pian di Balestra

44.9

0.7

1060

-7.14

12.00

0.03.30

4.00.20

M.dei Cucchi

46.7

1.8

1138

4.33

7.00

0.15.26

4.15.46

Bonacca

48.1

1.4

890

-17.71

12.00

0.07.00

4.22.46

Cà dei Farini

48.8

0.7

870

-2.86

12.00

0.03.30

4.26.16

Madonna dei Fornelli

49.6

0.8

798

-9.00

14.00

0.03.26

4.29.41

M.Galletto

52.8

3.2

955

4.91

11.00

0.17.27

4.47.09

Le Croci

54.3

1.5

856

-6.60

15.00

0.06.00

4.53.09

Fonte del Mulo

56.9

2.6

875

0.73

15.00

0.10.24

5.03.33

Bivo M.Venere

57.7

0.8

863

-1.50

15.00

0.03.12

5.06.45

Monzuno

60.5

2.8

623

-8.57

15.00

0.11.12

5.17.57

Bivio Furcolo

65.5

5

450

-3.46

15.00

0.20.00

5.37.57

Cà di Mazza

68.3

2.8

413

-1.32

15.00

0.11.12

5.49.09

Brento

69.7

1.4

463

3.57

10.00

0.08.24

5.57.33

M.Adone

71.3

1.6

654

11.94

7.00

0.13.43

6.11.16

C.Campluno

72.3

1

471

-18.30

8.00

0.07.30

6.18.46

Pianoro

84.3

12

390

-0.68

15.00

0.48.00

7.06.46

Bologna

103.3

19

250

-0.74

25.00

0.45.36

7.52.22

Dalle Banditacce la strada scende bruscamente, si costeggia un laghetto artificiale e in fondo alla discesa ci troviamo all’incrocio del “Passeggere”. Si procede seguedo la segnaletica in direzione Sud-Nord, trascurando i sentieri di destra che porterebbero alla Raticosa e di sinistra che conducono a Bruscoli. La strada s’impenna e dopo circa 800 metri si raggiunge località “Piana degli Ossi” riconoscibile anche per una tettoia che copre i resti di un’antica fornace per la cottura della calce proseguendo sul sentiero principale si arriva in breve ad un piccolo incrocio. Sulla destra possiamo raggiungere una fonte imboccando la mulattiera in fondo al boschetto a Sx. Costeggiando una recinzione metallica attraversiamo un bosco di faggi e in discesa si raggiunge dopo aver attraversato un cancello loc. “Faggeta”: un rudere basso e allungato d’uso rurale. Da qui una breve salita e ancora affioramenti dell’antica strada, si entra in un bosco attraverso uno stretto passaggio fra due pali e poco dopo si raggiunge “Monte Bastione”, sulla sinistra un palo di ferro indica il confine Toscana-Emilia Romagna poco dopo finisce lo sterrato per ritrovare un tratto asfaltato che conduce al quadrivio del valico di “Pian di Balestra”. All’incrocio si lascia l’asfalto per imboccare una carrareccia che ci porta alle falde del monte “Bastione”. Trascorsi circa 3,2 Km dal Pian di Balestra si raggiunge la borgata “Bonacca”, prendendo la breve deviazione a Dx si può godere della visione di un bel panorama e d’interessanti reperti archeologici, poco dopo siamo già a “Madonna dei Fornelli”. Nell’abitato si segue in discesa via Cà de Farini poi via del Monte, si esce dall’abitato per via Cedrecchia poco dopo si prende la sterrata sulla Sx (via le croci), si sale oltrepassando un quadrivio e superando successivamente una sbarra di legno, si fiancheggiano due antenne per rilevazione metereologiche  e si arriva a Monte Galletto, segnalato da un pilastrino trigonometrico. Scendendo s’incontra un pilastrino segnavia con le indicazioni cai, dopo 59 m dopo si arriva all’agriturismo “Le Croci”. Dalla trattoria la strada risale leggermente fino ad arrivare ad un tratto asfaltato, prima di raggiungere la pineta sulla sinistra la “Fonte del Mulo”; continuando per la strada asfaltata dopo circa 800 metri si arriva al bivio per Monte Venere con una strada carrozzabile prima e poi con una carrareccia ci ritroviamo presto a Monzuno fino in P.zza XXIV Maggio.


Usciti dalla Piazza sulla Sx si trova una sterrata che ci porta all’antico edificio dell’Ospitale da dove si prende l’asfalto che in 5 Km, strada provinciale n° 59, ci porta al bivio Furcolo. Appena superato  il bivio sulla Sx si imbocca la strada vicinale che in lieve discesa ci porta al bivio “Cà di sotto”. Si riprende l’asfalto che in circa 4 Km ci porta a Brento.
Da Brento possiamo seguire la strada sterrata che aggira Monte Adone abbreviando  il percorso, ma se la giornata lo permette si consiglia di prendere il sentiero sulla Sx e salire rapidamente a “Monte Adone” fino alla grande croce metallica da dove è possibile ammirare ampi panorami, seguendo  la linea dell’elettrodotto si scende fino a Campiuno e seguendo il crinale si arriva a Badolo.
Da Badolo si prende la strada asfaltata che in 19 Km ci porta a Bologna

Ambiente e storia del luogo:  

.La Via degli Dei:
è un percorso ricostruito recentemente, fine anni 50, sulle direttrici di antiche Vie di cui la principale è rappresentata dalla strada romana  “Flaminia militare”  che s’intreccia con percorsi medioevali, Etruschi ma anche più antichi. La strada romana fa fatta costruire dal console Caio Flaminio (numerosi sono i documenti scritti ritrovati) per tenere occupate le truppe militari in tempo di pace ma anche per valorizzare un percorso, quello appenninico, di grande importanza strategica.
Il tratto di strada che ci interessa è quello che dal Mugello arriva fino a Bologna, attraversa il passo della Futa, monte Luario (dea Luna), Monte Venere, Monzuno (mons junonis), monte Adone; da questi toponimi è facile capire perché il percorso è stato poi denominato Via degli Dei.
I selciati di strada romana sono ben visibili, specialmente sul tratto appenninico, in alcuni tratti sono curati, periodicamente ripuliti dalla vegetazione e segnalati con dei cartelli.

Il percorso è ricco di storia, di curiosità e di bellezze naturali, ve ne proponiamo alcune oltre all’interessante strada romana già descritta.

Cimitero Monumentale:
E’ situato in posizione ben visibile in prossimità dell’imbocco del sentiero, in cima al passo della Futa, primo passo appenninico carrozzabile, fatto costruire da Leopoldo di Lorena nell’anno 1749. Questa interessante struttura raccoglie le spoglie di 30.665 vittime della seconda guerra mondiale, inaugurato nel 1969 è il sacrario germanico in Italia più grande e testimonia, proprio in questo luogo teatro delle battaglie di sfondamento della famosa linea gotica, la crudeltà della guerra.

Monte Poggiaccio:
sul crinale del monte Poggiaccio, segnalato con un cartello CAI, appena usciti dal sentiero ci possiamo imbattere in dei ruderi. Certi studi archeologici fanno risalire questa interessante costruzione ad un antico “castelliere” di popolazioni Liguri sicuramente presenti in epoche pre-etrusche nel Mugello. Successivamente questa costruzione fu utilizzata come fortilizio a protezione della viabilità appenninica infestata di briganti.

Passeggere e Piana degli Ossi:
Questa zona fu un importante crocevia viario, fra la direttrice Bologna-Firenze e quella Romagnola-Pistoiese. In località Piana degli Ossi è possibile ammirare l’entrata di una delle sei fornaci per la cottura della calce. Queste fornaci di fattura antichissima testimoniano la vitalità e l’importanza che un tempo avevano questi luoghi per noi oggi sperduti. Le fornaci sono state rinvenute, studiate e successivamente ricoperte per evitarne l’inevitabile distruzione. Pian di Balestra, come la denominazione tradisce, era una località che nel XIII era famosa per la produzione di lance e balestre commercializzate nel vicino paese di Castel dell’Alpi. 

Monte Galletto – Le Croci:
Monte Galetto è un luogo molto bello per la spettacolarità dei panorami che offre, sulla nostra destra si spazia dalla Futa per Monghidoro fino a tutta la Valle del Savena fino ad intravedere la distesa della Pianura emiliana, sulla nostra Sx si vedono le più alte cime dell’Appennino emiliano, Il corno alle Scale ed il monte Cusna. Sulla cresta del monte attira l’interesse una distesa di eliche per la produzione di energia eolica. Poco più avanti arriviamo all’ antichissima borgata “Le Croci”. Era questo un luogo di ritrovo e ristoro per i Viandanti che si apprestavano ad attraversare l’Appennino; qualcosa di simile doveva essere l’osteria Bruciata sul versante Mugellano, che però è andata perduta.

Monte Adone:
Imponente, ancorché non alto, si erge come spartiacque fra la valle del Savena e del Setta è il baluardo del contrafforte pliocenico Bolognese, emerso circa quattro milioni di anni fa,  le acque del mediterraneo e le erosioni causate dai forti venti hanno conferito il caratteristico aspetto a torre dolomitica. Dalla sua sommità si gode di un panorama a 360° imperioso. Per gli esperti e gli amanti di fossili questa è una vera miniera.

Cartografia:

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Dal Passo della Futa..
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_Mad_fornelli3.jpg (178768 byte)
.... a Bologna

           

Testo e dati a cura di Bruno D., impaginazione A.S.

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